DOVE SIAMO: Fiumalbo (Modena)
Bandiera arancione del Touring Club Italiano
(La bandiera arancione è un riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano (TCI) ai piccoli comuni dell'entroterra italiano (massimo 15.000 abitanti) che si distinguono per un'offerta di eccellenza e un'accoglienza di qualità)
Una fitta rete di sentieri ben segnalati, tracciata su vecchie mulattiere e vie un tempo battute da pastori e pellegrini, parte da Fiumalbo e s’inoltra nel Parco del Frignano: può essere percorsa a piedi, a cavallo o in mountain-bike. Inoltre, la vicinanza di moderne stazioni sciistiche rende felici gli amanti degli sport invernali.
Fiumalbo è uno dei due ingressi al Parco del Frignano (l’altro è Fanano).
Il centro visita di Ca’ Silvestro è situato in un fabbricato d’inizio Novecento ad 1 km dal borgo (in via Selve).
Il parco protegge un’area di oltre 15mila ettari che va dai 500 metri d’altitudine dei prati da fieno ai 2.165 del monte Cimone; il maggior rilievo dell’Appennino tosco-emiliano.
Boschi di querce miste con carpini e ontani; foreste di frassini e castagni; verdi pascoli; selve di faggi e di abeti; ambienti lacustri e paludosi; torbiere; ghiaioni; creste; crinali e cime rocciose da cui il panorama spazia fino alle Alpi e al mare Tirreno: è questo l’habitat estremamente variegato del Parco del Frignano; in grado di preservare la biodiversità e favorire la crescita e la conservazione di specie rare; vegetali e animali.
Qui ha casa la marmotta e viene avvistata anche l’aquila reale.
Museo di Arte Sacra; piazza Umberto I: la chiesa di Santa Caterina accoglie un’esposizione di oggetti di culto provenienti dalle confraternite dei Bianchi e dei Rossi; come paramenti liturgici; statue votive; dipinti; altari e tabernacoli; il pezzo forte è la cosiddetta “croce di Fiumalbo”; una croce astile in rame dorato del Cinquecento.
Fiaccolata di Carnevale; febbraio: la sera del martedì grasso; seguendo un antico rito propiziatorio; gli abitanti sfilano per il centro storico portando in spalla grandi fiaccole di legno di betulla e stracci con cui infiammano il torrente; dopo aver acceso il rogo per bruciare l’anno passato e i suoi momenti negativi.
Infiorata del Corpus Domini; la domenica del Corpus Domini: processione per le strade del borgo su tappeti floreali creati dagli abitanti; accompagnata dalle confraternite e dalla banda musicale.
Fiera di Luglio; seconda domenica di luglio: stand gastronomici e bancarelle di prodotti tipici.
Festa di San Bartolomeo; 23 agosto: per il suo patrono; il borgo s’illumina con torce; fiaccole; candele; e accendendo di lumini persino il torrente; il santo viene accompagnato in processione dalle confraternite dei Bianchi e dei Rossi; che indossano i tradizionali costumi e portano antichi stendardi.
La festa si chiude con i fuochi d’artificio. Il giorno seguente si svolge la fiera; con l’allestimento delle bancarelle per le strade del paese.
Presepe Vivente; 24 dicembre; biennale: dal 1957; ogni due anni; si rievoca la Natività ispirandosi ai presepi domestici; con la popolazione vestita con i panni degli avi e intenta a svolgere antichi mestieri; centinaia di comparse seguono i Re magi a cavallo in un percorso illuminato da fiaccole che si snoda per il centro storico e conduce alla capanna del Bambino.
Il crinale che divide l’Emilia e la Toscana; è anche fonte di unione tra le cucine delle due regioni.
E’ così che sulle tavole di Fiumalbo si trovano tortellini e tortelloni di ricotta; zuppa di cavolo nero – il piatto più tradizionale – e tagliata di manzo.
Tipici sono i borlenghi farciti con lardo e salumi; e le tigelle; sul cui dischetto è spesso stampata la rosa celtica; a indicarne la probabile origine.
E se nei secondi piatti trionfano funghi e cacciagione accompagnati da polenta; il re dei dolci è il croccante; inventato a Fiumalbo – si dice -con ingredienti naturali come miele di castagno; mandorle bianche; zucchero e caramello.
Oltre al celebre mirtillo nero; usato anche a fini medicinali; il sottobosco regala lamponi; more e fragoline selvatiche; funghi porcini e finferli. Inoltre; aziende agricole a gestione familiare producono formaggi; salumi e carni di ottima qualità; provenienti da animali allevati in altura.
Il Monte Cimone: Il Monte Cimone è il maggiore rilievo dell'Appennino settentrionale; con una altezza di 2.165 metri slm.
Interessa i comuni di Fiumalbo; Sestola; Fanano; Montecreto e Riolunato; della Provincia di Modena.
Conformazione
È una montagna piuttosto tozza; con una vaga forma piramidale a tre facce; e una anticima denominata Cimoncino.
All'interno della montagna è ricavata una struttura militare; motivo per cui; durante il periodo della guerra fredda; l'accesso alla vetta era precluso.
Il territorio:
Il suo profilo è un elemento caratteristico del paesaggio dell'Appennino Modenese ed è visibile dalle province di Modena; Reggio Emilia; Parma; Pistoia; Bologna.
Considerando la risoluzione spaziale dell'occhio umano, la cima del Monte Cimone è il punto geografico dal quale si vede più superficie italiana.
In condizioni di ottima visibilità; infatti; si può scorgere all'orizzonte tutto l'arco alpino; il mar Adriatico; il Monte Amiata; l'Argentario; Il Mar Tirreno; l'Isola d'Elba; la Corsica e l'Isola di Capraia.
In quanto importante stazione sciistica invernale; la montagna è fornita di impianti di risalita che permettono di giungere in prossimità della vetta partendo dal centro abitato di Sestola; da Canevare; frazione di Fasano; dalla località Le Polle di Riolunato e da Montecreto.
Una funivia; aperta anche nel periodo estivo; collega Passo del Lupo (raggiungibile in auto) a Pian Cavallaro; da cui è possibile raggiungere la sommità in circa un'ora e mezzo.
Sulle pendici del monte vi è il Lagoi della Ninfa; di origine tettonica.
Altre informazioni:
Sulla sommità; costituita da un'ampia spianata; sono presenti molteplici antenne per telecomunicazioni e per la navigazione aerea dell'Aeronautica Militare; oltre alla stazione metereologica di Monte Cimone; ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione metereologica mondiale.
Inoltre vi si trova anche la stazione di ricerca "Ottavio Vittori" dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del clima del consiglio Nazionale delle Ricerche; per lo studio dell'atmosfera e del clima.
Storia
Nel corso di alcuni lavori; sono state scoperte in vetta tracce di presenza umana risalenti ai Romani.
Tracce di insediamenti umani destinati alla pastorizia; sono riconducibili all'antichità; mentre le prime salite con finalità sportive o scientifiche sono documentate a partire dal 1567; da parte di Guidinello Montecuccoli; nobile locale.
Diverse spedizioni per lo studio della pressione e della composizione atmosferica sono state compiute nel seicento; anche ad opera dei Padri Gesuiti.
Turismo
La montagna è un'importante stazione sciistica invernale; denominata Comprensorio del Monte Cimone.
Il comprensorio è diviso in varie località comprese tra i comuni di Sestola; Montecreto; Riolunato e Fanano; tutte collegate tra loro da vari raccordi (tranne la stazione sciistica di Sestola e Pian del Falco).
Le piste; in prevalenza facili e medie; si estendono per un totale di 60 km.
Non superano i 2.5 km di lunghezza; e i dislivelli sono inferiori ai 400 m; ma a differenza delle altre piste appenniniche; spicca la larghezza molto superiore al normale.
Dal punto di vista alpinistico il monte non è di particolare interesse: non presenta pareti rocciose; e in inverno le sue pareti non presentano pendenze particolari né canaloni interessanti.
Dal punto di vista paesaggistico vi è una notevole presenza di infrastrutture di origine antropica.
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